Marsala, Pantone Color of the Year
Un vino che diventa colore, che diventa moda per il 2015. Per Pantone Color Institute, Marsala è anche il colore del prossimo anno. Caldo, passionale, corposo, elegante, sanguigno, come la terra di Sicilia dove il vino nasce, succede a Radiant Orchid il colore che ha dettato legge nel 2014. «Mentre Pantone 18-3224 Radiant Orchid, è stato un colore accattivante, ha incoraggiato la creatività e l’innovazione, Marsala arricchisce la nostra mente, corpo e anima, trasuda fiducia e la stabilità», dice Leatrice Eiseman, direttore esecutivo del Pantone Color Institute ®. «Proprio come il vino liquoroso Marsala dà il nome, questa tonalità di gusto incarna la ricchezza di un pasto, emana il legame con la terra dove affonda le radici». la Fondazione Pantone assicura che il colore Marsala è attraente per gli uomini e le donne. «Marsala è una tonalità sottilmente seducente, quella che ci attira per il suo calore avvolgente».
Marsala, città e vino
Nel 2013 Marsala, città, era stata dichiarata Città europea del Vino iniziativa che per tutto l’anno ha avuto protagonisti i vini bianchi, Grillo e Catarratto, i rossi, Perricone e Calabrese (Nero d’Avola) oltre ovviamente al celebre Marsala. Tutti insieme per esaltare l’identità di questa terra fatta di paesaggi come le isole Egadi (Favignana, Marettimo e Levanzo), le saline di Mothia con i suggestivi mulino a vento e fenicotteri rosa dello Stagnone, o le vigne che degradano verso il mare.
Una terra fatta di una ospitalità che nasce dal cuore degli abitanti e che si coniuga in mille declinazioni, prima tra tutte la gastronomia. Sono davvero infinite le emozioni che suscita un viaggio in questo versante occidentale della Sicilia, approdo di tante civiltà.
Il vino Marsala
“Inventato” sulla fine del Settecento dagli inglesi, il Marsala è un vino fortificato alla cui base c’è il perpetuum. Ovvero un vino prodotto attraverso un antichissimo metodo che vede l’usanza di rabboccare le botti in via di svuotamento con quello della nuova annata. Il vino veniva abitualmente invecchiato in grandi botti di legno e quindi consumato durante l’anno per poi essere sostituito da vino giovane alla vendemmia successiva. L’operazione si ripeteva per anni, “in perpetuo”. Questo era il vino da pasto di 18 gradi naturali che si beveva a Marsala, questo è il vino che gli inglesi hanno trovato e al quale aggiunsero alcool per meglio conservarlo durante le spedizioni via nave nelle lontane Indie. Oggi il Marsala Doc è un vino liquoroso. Durante la fermentazione si effettuano i travasi che favoriscono l’ossidazione del vino. Alla fine della fermentazione viene aggiunto alcol di origine vitivinicola o acquavite di vino per aumentarne il grado alcolico.
Abbinamenti
Da sfatare un luogo comune, il Marsala Doc non è un vino soltanto da dolce. Il Marsala è un vino. E come tale può essere abbinato agli antipasti, con il sushi, formaggi a pasta molle o dura. Insomma gli abbinamenti possono essere molti e tutti da scoprire.
In giro per cantine
Cantine Pellegrino Una delle aziende storica della città di Marsala ha oggi nella propria gamma anche vini dolci e il Passito di Pantelleria dove l’azienda possiede una cantina.
Interno delle Cantine Florio
Cantine Florio Nelle storiche cantine, oggi di proprietà Ilva di Saronno, si respirano secoli di storia, anche quella italiana con il ricordo dello sbarco dei Mille e del passaggio di Giuseppe Garibaldi, e di tradizione.
Donnafugata E’ l’emblema quella Sicilia fatta di culture, architetture e tradizioni di secoli. Rappresenta perfettamente le terre del Gattopardo, i dintorni di Marsala e i paesaggi di Pantelleria dove nasce il celebrato Ben Rye.
Baglio Oro
Baglio Oro Piccola produzione per grandi vini. La tradizione lunga oltre un secolo delle famiglie Cottone e Laudicina si coniuga all’interno di un antico baglio, “U vecchio Bagghio” con la più moderna tecnologia produttiva.
Baglio Donna Franca. I vini sono tutti quanti prodotti per i clienti dell’agriturismo. Imperdibile l’esperienza sensoriale che si prova a sorseggiare il loro perpetuum.
De Bartoli. Il “vero” Marsala, quello della tradizione, di prima degli inglesi, si può ancora provare nel Vecchio Samperi, un perpetuum che racconta tutta la storia della famiglia De Bartoli. Per scelta iniziata da Marco De Bartoli e proseguita adesso dai figli Renato, Sebastiano e Giuseppina, l’azienda produce una sola Marsala Doc, la Superiore, e un Passito di Pantelleria, il Bukkuram.
Da vedere
Baglio Anselmi. È il maggior museo marsalese, per importanza e numero di reperti. Baglio Fino al secolo scorso era uno stabilimento vinicolo, oggi è parte del Parco Archeologico di Lilibeo con la Venere Callipigia e i resti di una nave Punica.
Museo degli arazzi fiamminghi. Otto magnifici arazzi fiamminghi del XVI secolo che raffigurano la guerra giudaica.
Dove mangiare
Enoteca comunale Situata all’interno del Palazzo Fici, l’Enoteca ricopre un ruolo fondamentale nella promozione del vino locale.
La Bottega del Carmine La cucina tradizionale siciliana si sposa con i vini pregiati.
Le Lumie Eleganza e raffinatezza si incontrano in questo locale posto su una collina da dove si dominano le saline e le isole Egadi e dove al tempo stesso si respira il profumo della campagna.
Dove dormire
Hotel Carmine Poche camere nel centro storico di Marsala, ricavato nell’antico convento del Carmine.
Mothia, tramonto sullo Stagnone e le saline