«Ascolto le viti per sapere quale vino fare»

Ettore Ceschin

Ettore Ceschin

«Voglio far crescere una pianta che dia frutti in grado di produrre grandi vini». Ettore Ceschin è l’uomo che sussurra alle viti, che parla con loro e ne trae messaggi. Che poi traduce in qualità del vino. «Il mio obiettivo è fare vini di grandi qualità e che si possano bere con facilità. Ascoltare le piante, parlare con loro serve proprio per arrivare a questo obiettivo».

Ceschin è titolare dell’azienda Bepin de Eto in Veneto, a San Pietro di Feletto (Tv) paese dove andava in vacanza papa Giovanni XXIII. Ai 90 ettari a Prosecco, Incrocio Manzoni e Rosso di Conegliano, da dieci anni si sono aggiunti 50 ettari di vigneti in provincia di Taranto, a Torresgarrata.

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E il dialogo con le viti è continuato anche in Salento. «Ho parlato con le viti di Aglianico e ho capito che il modo migliore per trattarlo era fare un rosè spumante». Dunque il linguaggio delle piante, se si sa capire, è universale e dà risultati positivi. «Ogni volta che nasce un nuovo vino e mi soddisfa, ce n’è un altro pronto in progetto per continuare nella ricerca. In azienda valorizziamo le varietà autoctone, le proviamo per capire se vadano bene o meno».

Un ragionamento applicato anche alla masseria di San Martino a Torresgarrata. Qui la sfida, da nordista convinto, è che si possano fare ottimi vini anche al Sud. «C’è ancora molto da insegnare loro, ma è una bella terra. Si deve insegnare a lavorare in cantina, ma soprattutto in vigna. Non basta fare quantità, c’è da battersi per la qualità». Raccogliere l’uva al punto giusto, sana, buttare via i grappoli difettati, sono le basi che Ceschin cerca di insegnare per produrre vini di qualità. E poi c’è il lavoro da fare in cantina. «Da noi si inizia a vendemmiare alle 6 di mattina, poi l’uva la mettiamo in cassette da 18 chilogrammi e dentro container frigo giunge, in 14 ore, in Veneto. Arriva al punto giusto, refrigerata a 10° C e pronta per essere spremuta e vinificata». Un procedimento che non incide sulla qualità finale, ma ha un peso in termini di costi. «Stiamo pensando di realizzare una cantina di vinificazione in Puglia, si abbatterebbero i costi di trasferimento».

ettore ceschin bepin de eto 02Da quarant’anni Ettore Ceschin porta avanti l’azienda nata con il bisnonno, Giuseppe del Nicoletto da cui Bepin de Eto, ed è adesso aiutato dalle tre figlie, Giuseppina, Cristina e Silvia. Ogni anno vengono prodotte 900mila bottiglie per un fatturato di 4,8 milioni di euro con un 30% di esportazione in tutta Europa più Brasile e Giappone. mentre il restante 70% va tutto nel Nord Italia.

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